Fabrice Salanson ciclista morto per problemi al cuore
Fabrice Salanson stroncato da problemi cardiaci
Fabrice Salanson telentuoso prospetto del ciclismo francese morto prematuramente a causa di problemi cardiaci
Fabrice Salanson nasce a Montereau il 17 novembre 1979 e fin da piccolo pratica il ciclismo. Nel 1997 conquista la Chrono des Herbiers juniors e La Bernaudeau Junior che valgono la chiamata del team Vendèe con cui corre dal 1998 al 1999 mettendosi come buon passista e cronoman.
Il primo anno vince la cronometro al Circuit du Mené chiudendo secondo in generale alle spalle di Samuel Gicquel mentre nel ’99 vince la Flèche de Locminé, il Circuit du Mené e la Ronde Mayennaise.
Le sue buone performance gli valgono la chiamata del team professionistico francese Bonjour per la stagione 2000 con cui vince la terza tappa del Tour de l’Avenir sul traguardo di Mouchamps davanti a Loïc Lamouller.
Fabrice Salanson nel 2001 prende parte al Giro d’Italia ritirandosi alla ottava tappa e l’anno successivo conquista la seconda frazione al Grand Prix du Midi libre.
Considerando la giovane età, Fabrice è visto come uno dei prospetti più promettenti del ciclismo transalpino e, nel 2003 viene ingaggiato dalla Brioches La Boulangère.
Il giovane corridore a febbraio prende parte all’Etoile de Bessèges ma è vittima di una bruttissima caduta in cui si frattura la scapola sinistra ed i postumi dell’incidente lo tengono lontano dalle corse sino ad aprile.
Fabrice Salanson: la morte al Giro di Germania
Nel giugno di quell’anno viene convocato per prendere parte al Giro della Germania. La notte del 3 giugno 2003 si sente male ma non riesce a chiedere aiuto. La mattina, il suo corpo viene ritrovato dal suo compagno di stanza Sebastien Chavanel.
Il 23enne talento francese viene trovato esanime ai piedi del letto nella camera d’albergo di Dresda dove il giorno precedente si era svolta la prima frazione del Giro di Germania.
Vengono chiamati i soccorsi che non possono far altro che constatare il decesso del giovane atleta. Il team La Boulangère, sotto shock, decide di ritirarsi dal Giro della Germania, che si svolge fino al 9 giugno mentre la procura di Dresda apre un fascicolo di indagine a cui fa seguito, naturalmente, l’autopsia sul corpo dell’atleta. Nel frattempo si susseguono le voci e le malignità che vogliano che questa morte sia in qualche modo legata al doping.
Gli esami escludono “qualsiasi intervento esterno”, sul corpo non compaiono lesioni. I magistrati vanno alla ricerca di eventuali sostanze vietate, in particolare EPO, ma tutti le analisi evidenziato l’assenza di sostanze vietate nel corpo di Fabrice Salanson.
Nei mesi successivi il quotidiano Le Parisien pubblica un documento esclusivo secondo il quale Salanson, 15 giorni prima della morte, era stato sottoposto ad analisi presso un centro ospedaliero universitario e l’elettrocardiogramma aveva mostrato valori è fortemente anomali mentre la prova sotto sforzo era stata sospesa per valori anomali quando la velocità era di 49 km/h.
A queste rivelazioni fa seguito un comunicato de ‘La Boulangere‘ secondo cui “nessuno degli esami medici praticati si è concluso con una controindicazione per la pratica sportiva”.
Fabrice Salanson: il memorial
La corsa commemorativa dello sfortunato ciclista, organizzata dagli amici di Fabrice, che all’epoca del decesso erano membri del suo fan club, si svolge in alternanza tra Loire-Atlantique, Saint-Viaud, e Landeronde e raccoglie molti appassionati locali che si sfidano nel ricordo di Salanson.