Domenico Mazzanti ciclista generoso
Domenico Mazzanti: la sua storia
Domenico Mazzanti ciclista tenace ed umile che nonostante le tante difficoltà ha corso per tre stagioni tra i professionisti del ciclismo
Domenico Mazzanti nasce a Forlì il 20 dicembre 1940. Si avvicina al ciclismo per passione e con una innata propensione alla fatica. Domenico sa di non essere un fenomeno ma ha doti di generosità unica che lo spingono a fare sempre il massimo per cercare di primeggiare.
Mazzanti ama il ciclismo e ama mettersi in sfida così da ottenere il massimo e forse andare oltre i propri limiti fin dalle categorie giovanili si mette in luce per la sua tenacia e resistenza. Anche tra i dilettanti diventa uno di quegli atleti che non puoi che amare: una carriera lunga la sua tra i dilettanti tra fughe, difese e resistenza di cuore e nervi.
Non è dotato di doti veloci Mazzanti ed ecco che è sempre costretto a cercare la fuga per arrivare alla vittoria o anche solo ad un piazzamento. Memorabile la sua vittoria a Napolo nella Coppa Orlanducci
Nel 1967 gioca la carta del professionismo inizialmente correndo come “isolato” e poi trovando un accordo con la Salamini Comet. Nel primo anno da professionista ottiene solo piazzamenti tra cui spiccano il 14esimo posto alla Coppa Sabatini e quello alla Corsa di Coppi.
Nel 1968, dopo che la Salamini ha chiuso i battenti, inizia la stagione nuovamente senza un contratto per poi trovare prima una collocazione all’Amaro 18 Isolabella e poi alla GBC con cui riesce a prendere il via del Giro d’Italia riuscendo ad evitare la maglia nera.
Nel 1969 il destino si ripete: Domenico Mazzanti inizia l’anno senza un contratto correndo come isolato salvo poi trovare aiuto ancora nella GBC che gli offre qualche mese di stipendio. Al termine della stagione ’69 decide di abbandonare silenziosamente il ciclismo.