Daspo nel ciclismo? Non è la prima volta

Daspo per gli utilizzatori di fumogeni alla Sanremo

Daspo ai cinque lanciatori di fumogeni della Milano-Sanremo, caso raro ma non è il primo che colpisce il ciclismo già toccato nel 2014

Daspo nel ciclismo per fumogeni
Daspo nel ciclismo per fumogeni

Daspo, termine diventato purtroppo noto nel mondo dello sport negli ultimi anni. L’utilizzo di questo strumento di legge è spesso legato al mondo del calcio ma anche in altre discipline, in particolare nella pallacanestro, accade che tifosi troppo turbolenti (o violenti) vengano colpito da questo provvedimento.

Il Daspo (acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive), leggiamo su wikipedia, “è una misura prevista dalla legge italiana al fine di impedire aggressioni violente nei luoghi degli avvenimenti sportivi”.

La notizia rilanciata da molti organi di stampa spiega che ben cinque persone (di età compresa tra i venti e i trent’anni), sono state denunciate dai carabinieri di Diano Marina per aver lanciato fumogeni durante la scorsa Milano-Sanremo. Alla denuncia ha fatto seguito il DASPO: i cinque ragazzi saranno interdetti all’accesso alle corse ciclistiche per un anno.

Il quintetto che ha rischiato di generare un pericolosissimo incendio in un periodo dell’anno particolarmente soggetto a mancanza di precipitazioni (e quindi più soggetto a incendi) e, con l’ausilio delle immagini della Rai (oltre a qualche foto) sono scattate le denunce per di “cooperazione colposa in incendio boschivo”. Proprio al bordo dell’Aurelia, infatti, era divampato un piccolo incendio prontamente domato. Visto la situazione critica in Liguria sul versante incendi, poco prima della classica la Regione aveva emanato un Decreto che prevedeva il divieto di “compiere ogni operazione che possa creare pericolo” di incendio.

Daspo nel ciclismo? Il precedente

Durante il Giro d’Italia 2014, tv a circa 2,5 chilometri dalla vetta dello Zoncolan il corridore della Bardiani-CSF Francesco Manuel Bongiorno venne spinto da un “tifoso” e fu costretto a mettere piede a terra per non tamponare il compagno di fuga, l’australiano Michael Rogers. La procura si mise alla ricerca del malcapitato identificandolo, anche in quel caso, grazie alle riprese. Anche in quel caso per il “tifoso imprudente” arrivò il provvediemento del Daspo