Blockhaus: un “austriaco” in Abruzzo e la vittoria di Merckx

Blockhaus (fonte Wikipedia)

Blockhaus (fonte Wikipedia)

Blockhaus salita storia del Giro d’Italia

Blockhaus salita dell’Appennino Centrale Abruzzese, nel parco nazionale della Majella storica tappa del Giro d’Italia vinta anche da Eddy Merckx

Quando ad ottobre 2017 a Milano venne presentato il Giro d’Italia  ci fu un sussulto in platea quando venne annunciato il Blockhaus. Per un osservatore inesperto poteva quasi sembrare che il Giro facesse tappa sulle dolomiti visto il nome teutonico dell’arrivo in quota.

In molti per un attimo si sono chiesti ma dove arriva il Giro? In realtà la salita dal nome austriaco è in Abruzzo, più precisamente nell’Appennino Centrale Abruzzese, nel parco nazionale della Majella e il  primo ad arrivare qui con il Giro fu, cinquant’anni fa,  Eddy Merckx figlio del tuono che vinse la prima delle sue 25 tappe al Giro d’Italia.

Eddy è alla prima partecipazione al Giro ma non è uno sconosciuto, pur essendo giovanissimo qualche mese prima si è imposto alla Milano-Sanremo, quello che fece scalpore fu “un velocista” che vinse in salita, all’epoca le informazioni non erano diffuse come oggi e la vittoria in riviera aveva fatto credere che Eddy fosse una ruota veloce, gli anni spiegheranno che era semplicemente un giovane cannibale.

Blockhaus è un termine in lingua tedesca, riconducibile alla dominazione asburgica del sud Italia. Significa “casa di roccia“, ed è il nome usato per chiamare i fortini militari che l’esercito italiano costruì come avamposto contro il brigantaggio nel periodo immediatamente successivo dell’unificazione d’Italia. Per la precisione il Blockhaus è una tecnica costruttiva utilizzata per creare edificazioni in legno massiccio sviluppata nel tardo Medio Evo.

Questa salita affrontata in più occasioni dal Giro d’Italia è decisamente “massiccia”, Il dislivello del Blockhaus (GPM di prima categoria) è infatti di 1.141 metri, la pendenza media dell’8,4 per cento con una punta massima del 14 per cento, insomma ci sarà da divertirsi per gli spettatori in TV e da soffrire per le gambe dei corridori.

 

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