Wouter Weylandt ciclista morto al Giro d’Italia 2011

Wouter Weylandt perse la vita durante il Giro d’Italia 2011 per una caduta sul Passo del Bocco, nessuno si dimenticherà mai di questo giovane campione belga della Quick Step e della Leopard-Trek

Wouter Weylandt nasce a Gand, in Belgio, il 27 settembre 1984. Si avvicina al ciclismo dimostrandosi atleta interessante per le corse in linea. Nel 2003, tra i dilettanti, è sesto alla Hasselt-Spa-Hasselt e dodicesimo al Memorial Philippe Van Coningsloo.

L’anno successivo, Wouter conquista la vittoria al GP de Waregem superando il volata il francese Sébastien Minard, è terzo alla Paris-Roubaix Espoirs U23 alle spalle di Koen De Kort e Bas Giling e completa al dodicesimo posto il prestigioso Circuito Franco-Belga.

Wouter Weylandt passa professionista nel 2005 vestendo i colori della Quick-Step, dopo alcune difficoltà dovute ad una mononucleosi che costrinse a posticipare il suo debutto tra i pro, riesce a rimettersi in condizione per la seconda parte della stagione tanto da conquistare il Grand Prix Briek Schotte, il 13 settembre ed il settimo posto al Circuito Franco-Belga.

Il 2006 è la sua prima stagione completa da professionista, fin da subito escono tutte le sue caratteristiche di sprinter di qualità e, pur non riuscendo ad imporsi in nessuna corsa, quell’anno conquista la maglia a punti al Giro di Polonia davanti a Daniele Bennati.

L’anno successivo il velocista belga è secondo al Driedaagse van West-Vlaanderen alle spalle di Jimmy Casper e conquista la vittoria alla Ronde van het Groene Hart. Wouter è quarto alla Scheldeprijs vinta da Mark Cavendish. Al Giro del Belgio, Waylandt conquista la vittoria nella tappa inaugurale di Ostenda e all’Eneco Tour conquista la vittoria nella quarta tappa da Maldegem a Terneuzen davanti al norvegese Thor Hoshovd.

Nel 2008, a marzo, è primo alla Nokere-Koerse davanti a Jürgen Roelandts e ad aprile conquista un bel terzo posto alla Gent-Wevelgem alle spalle di Oscar Freire e dello svizzero Aurélien Clerc.

Wouter Weylandt vince una tappa alla Vuelta 2008

A settembre prende parte per la prima volta in carriera alla Vuelta a España conquistando la vittoria nella Zamora-Valladolid precedendo il danese Matti Breschel. Nello stesso mese è primo alla Omloop Van De Vlaamse Scheldeboorden davanti all’olandese Hans Dekkers.

Nel 2009 Wouter conquista la vittoria nella Memorial Le Samyn davanti al francese Rémi Cusin ed alla Driedaagse van West-Vlaanderen è primo nella tappa con arrivo a Ichtegem precedendo Danilo Napolitano.

Wouter Weylandt vince una tappa alla Giro d’Italia 2010

Il belga ad aprile è quinto alla Scheldeprijs e, schierato ai nastri di partenza del Giro, conquista la vittoria nell’ultima tappa olandese del Giro d’Italia con arrivo a Middelburg davanti all’australiano Graeme Allen Brown. Weylandt è anche settimo nella frazione con arrivo a Cava De’ Tirreni vinta da Matthew Goss.

Il 2011 vide il passaggio di WW alla neonata formazione lussemburghese Leopard-Trek (l’attuale Trek-Segafredo) che si basava su un blocco di corridori in uscita dalla Saxo Bank. Il team è fortemente voluto dai fratelli Schleck che, terminato il loro contratto con la formazione diretta da Bjarne Riis, decidono di istituire la formazione sotto la guida di Brian Nygaard e Kim Andersen, fa parte della squadra anche Fabian Cancellara.

Wouter Weylandt e la morte il 9 Maggio 2011

E’ il 9 maggio 2011, il Giro è partito da Reggio Emilia per arrivare a Rapallo,  il gruppo sta affrontando la discesa del Passo del Bocco, mancano 25 chilometri all’arrivo, il ritmo è altro.

Sono circa le 16.20 e c’è una caduta. Un corridore resta a terra, le ammiraglie scorrono, si fermano i sanitari per prestare aiuto, la strada non è ampia. Le immagini TV fanno entrare nelle case degli appassionati l’immagine di un ragazzo a terra. Ha il body aperto, ci sono tracce di sangue sull’asfalto. Si capisce che è il corridore della Leopard-Trek, Wouter Weylandt. L’equipe coordinata dal professor Tredici lavora per rianimare il ciclista, le immagini sono terribili. A radio Rai, Emauele Dotto racconta l’accaduto e ne rappresenta la drammaticità. Il ragazzo è inanimato sull’asfalto, gli viene sfilato il casco per cercare di prestare le cure indispensabili.

Sul posto arriva ambulanza e elicottero del 118 per trasportare il ragazzo nell’ospedale ma la morfologia non consente di prelevare il ragazzo quindi si procede con l’ambulanza ma Wouter ci ha lasciati fin dal tremendo impatto contro il muretto a lato della strada e poi sull’asfalto.

“Siamo immediatamente giunti sul punto ma il corridore era già in stato di incoscienza con una frattura cranica molto estesa. Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare ma dopo 40 minuti abbiamo dovuto sospendere” ha dichiarato quel giorno il professor Tredici.

Fatale per il ciclista belga Wouter Weylandt è stato l’impatto contro il muro che ha sbalzato violentemente il corpo sull’asfalto, provocando un trauma cranio-facciale mortale, con lesioni alla base cranica, profonde lesioni viscerali oltre alla frattura di una gamba e lesioni al bacino.

“Il ciclismo belga è piombato in un lutto profondo – ha dichirato Tom Van Damme (presidente della Federazione ciclistica belga) – e il mio pensiero in questo momento va alla famiglia che deve avere molto coraggio”. Il Giro vive dunque un tragedia che gli amanti del ciclismo tricolore (purtroppo) ben conoscono avendola vissuta con il povero Fabio Casartelli.

Wouter lascia la moglie Anne Sophie che a settembre darà alla luce un bimbo, il medico legale Armando Mannucci al termine dell’esame sul corpo annuncia che “il ciclista è morto sul colpo, non ha sofferto”