Vincenzo Nibali ha paura di non guarire

Vincenzo Nibali ha paura di danni permanenti

Vincenzo Nibali ha paura di non guarire completamente dai postumi della caduta e critica il “ciclismo diventato un circo”

Vincenzo Nibali ha paura di non guarire
Vincenzo Nibali ha paura di non guarire

Vincenzo Nibali ha paura di non guarire al cento per cento dopo la brutta caduta che lo ha visto suo malgrado protagonista durante lo scorso Tour de France. Il siciliano stava correndo in modo accorto la prova francese quando, per colpa di un tifoso esagitato, è caduto violentemente a terra. Ora, nonostante la conferma della sua presenza alla Vuelta Espana 2018, teme di non poter recuperare al cento per cento dai postumi dell’incidente.

Lo Squalo dello Stretto si è “confessato” sulle colonne de La Gazzetta dello Sport:

“Guarirò? Questa è la domanda che mi faccio perché ho ancora nelle orecchie quel tremendo “clack” che ho sentito quando sono caduto”

Lo “coccole” dello staff che lo segue, a partire da Emilio Magni che lo cura come un figlio  passando per Michele Pallini (il massaggiatore) e Paolo Slongo, gli stanno rendendo il post intervento meno duro ma i dubbi restano.

L’obiettivo stagionale di conquistare la maglia iridata al Mondiale di Ciclismo di Innsbruck del 30 settembre è messo a dura prova dalla caduta della dodicesima tappa della Grande Boucle.

Vincenzo si sente meglio ma il periodo dopo la caduta è stato decisamente duro e non privo di preoccupazioni che non se ne sono ancora del tutto andate:

“La prima uscita in bici l’ho fatta pochi giorni dopo la morte di mio nonno che come me si chiamava Vincenzo Nibali, l’intervento mi ha reso un altro ma quel giorno mi ha staccato anche mio padre che mi ha chiesto se stavo bene. Venerdì ho ripreso ad allenarmi seriamente,  tre ore con un test per capire i miei valori attuali (un incrementale su 1,5 km in salita partendo da 3,5 watt/kg, con step di 30 watt fino alla soglia). Sono arrivato morto anche se non ho avuto particolari problemi. La mia condizione è simile a quella di gennaio e se sto troppo nella stessa posizione sento male, faccio fatica a ruotare il busto e le manipolazioni post-allenamento devono essere molto blande. Spero vivamente che la situazione migliori”.

Vincenzo Nibali ha poi parlato del particolare rapporto che si è creato tra ciclisti e tifosi. Il ciclismo, sport popolare per definizione, sta vivendo un momento delicato con tifosi spesso scalmanati e in evidente stato di ebrezza che correndo lungo la strada mettono a repentaglio l’incolumità dei ciclisti per non parlare della cattiva abitudine di accendere fumogeni.

“Ormai il ciclismo è diventato un circo, capisco la passione ma così non va bene, spesso i tifosi hanno un tasso alcoolico troppo elevato e pur di apparire in televisione fanno di tutto. Quando passiamo tra la folla siamo stretti tra il pubblico, le moto e le bandiere, dobbiamo pregare il cielo che la strada si apra davanti a noi. Pedaliamo alla cieca e questo non è tollerabile anche perché al Tour i team si giocano una grande parte della loro visibilità e il mio team ha avuto una grave perdita economica dal mio ritiro obbligatorio”

ha commentato a il siciliano circa i disagi che un pubblico così maleducato può comportare.

E non è una questione solo di soldi ma anche di salute, vi immaginate in altri sport un tifoso che prende un atleta ferito, lo solleva e lo rimette in sella?

“E’ una follia, ero a terra dolente e sono stato preso e sollevato senza le dovute precauzioni, sarebbe bastato un movimento scorretto e ora potevo essere immobile. Quando sono arrivato al traguardo non riuscito a scendere dalla bicicletta e ho capito che la mia situazione era grave. Sono rimasto shockato quando mi hanno devo che avrei rischiato tre mesi di stop”

ha detto ai giornalisti della Gazzetta.

Il problema dei comportamenti scorretti dei tifosi lungo le strade del Tour de France non ha toccato solo Nibali ma anche Chris Froome  e il siciliano ha sottolineato la cosa:

“Lui non si lamenta mai, ma vi pare giusto che Froome venga preso a schiaffoni mentre fa il suo lavoro? Ne ha preso uno anche un attimo prima della mia caduta. Corriamo in condizioni assolutamente folli.