Vera Colombi intervista per Ciclonews

Vera Colombi intervista esclusiva per www.ciclonews.biz

Vera Colombi
Una bellissima immagine di Vera Colombi

Vera Colombi racconta alla redazione di Ciclonews del suo rapporto con la bicicletta, il Downhill e la sua passione per questo sport. L’abbiamo trovata subito dopo un fastidioso infortunio alla clavicola ma la sua gentilezza e disponibilità è stata davvero notevole.

Ciao Vera, grazie per aver accettato la nostra intervista nonostante il recente infortunio alla clavicola

Grazie a voi ragazzi per l’ospitalità sul vostro sito, è un piacere fare questa intervista.

Vera ci racconti come hai iniziato a praticare Downhill?

Ho sempre praticato molti sport fin da piccolissima, mi sono dedicata al basket, allo sci, al judo e anche al pattinaggio a rotelle passando per il nuoto. Insomma ne ho sperimentati un bel po’ ma non ho mai trovato nulla che mi appassionasse veramente in modo profondo. Quando ho iniziato le superiori ho deciso di prendere una pausa dallo sport, non trovandone uno che mi appassionasse, ho preferito evitare di impegnarmi in qualcosa che non sentivo mio. Poi un bel giorno mio fratello mi ha chiamato e mi ha fatto vedere un video. Mi avvicino al video e vedo dei pazzi discesisti che si buttavano in picchiata su sentieri sterrati, mi sono subito esaltata. Poi è stata mia madre a spingermi a provare, io ho accettato e direi che è stata la miglior scelta della mia vita.

Il DH è una disciplina non facile e nemmeno facile da approcciare (sia perché visibilmente pericoloso sia per i terreni di gara idonei) come mai hai scelto questa disciplina?

Beh devo ammettere che il mio inizio è stato decisamente traumatico, considera che io non avevo mai corso in bicicletta, molti ragazzi e ragazze che fatto DH arrivano da esperienze su strada o in MTB. Io invece ero completamente digiuna di ciclismo quindi non ero per nulla reattiva e la mia propensione ad essere “spericolata” tendeva allo zero. Ci sono state tante difficoltà e tanto timore all’inizio ma è durato veramente poco perché poi l’adrenalina ha preso il sopravvento e probabilmente era quello che stavo cercando e non trovavo in altri sport.

Che sensazione provi quando scendi a tutta in una gara di DH?

Se devo essere sincera ti dico che le prime due sensazioni che mi viene da citare sono: agitazione e insicurezza! Quasi un paradosso per una atleta che si cimenta nel Downhill ma subito dopo si trasformano in voglia di attaccare la discesa. So bene che sono ancora molto acerba, sia fisicamente che mentalmente ma dalla mia ho il tempo, penso di essere già a buon punto della mia crescita ma anche di avere molto tempo ed occasioni per crescere ed imparare.

Hai una gara che ricordi con particolare piacere?

Se devo essere sincera ad oggi non ho ancora una gara da ricordare, mi sono trovata bene all’Abetone, sulla discesa di Prali e al Sestriere ma non ho ancora avuto la fortuna di fare una performance cosi importante da essere ricordata. Prometto che quando la farò non mancherò di raccontarvi le mie emozioni!

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Sono una ragazza semplice e amo le cose semplici ma che mi fanno stare bene. Ascoltare la musica che mi fa emozionare, andare a camminare tra le montagne o portare il mio cane a spasso o nel parco a giocare sono le mie attività preferite

Vera Colombi ha un’atleta a cui si ispira?

Beh direi che il mio modello di ispirazione è Tahnée Seagrave, ha una tecnica stratosferica e sarebbe un sogno poter anche solo avvicinarmi al suo livello, ecco lei è veramente il mio mito nel mondo della Downhill.

Come prepari una gara di DH?

Ah questa si che è una bella domanda, mi viene da sorridere perche se devo essere sincera non faccio quasi niente di particolare se non andare a pedalare quando ho l’opportunità oppure andare nei park durante i weekend, cose semplici ma che mi permettono di mantenermi in forma e allenata nel modo migliore e poco stressante.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi professionali?

Beh sicuramente per la stagione 2018 ho intenzione di arrivare preparata alle gare per potermi avvicinare sempre di più alle altre ragazze italiane che corrono in Coppa del Mondo! Con la giusta preparazione fisica, anche quella mentale arriverà e allora sarò pronta per giocarmi le mie carte.

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