Sicurezza sulle strade: sei azioni indispensabili

Sicurezza sulle strade
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Sicurezza sulle strade, il Prefetto Sgalla lancia sei possibili azioni

Sicurezza sulle strade, argomento tristemente noto e che ha funestato il 2017 del ciclismo mondiale. Dalla triste vicenda di Michele Scarponi a casi meno noti ma altrettanto drammatici, quello che si sta chiudendo è veramente l’Annus Horribilis delle due ruote. 

Dopo un mese di attività e riflessioni in merito alla sicurezza sulle strade di ciclisti professionisti e cicloamatori, su cui hanno lavorato moltissime figure professionali, proprio in questi giorni a Grosseto, è stata indetta una conferenza stampa per esporre i risultati del lavoro.

L’occasione è stato il Convegno annuale dell’Associazione medici del ciclismo in cui si è, appunto, parlato di Sicurezza sulle strade. La manifestazione ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Tarsi Presidente dell’associazione medici del ciclismo, Francesca Rossi della fondazione antidoping UCI, l’Ingegnere Marco Belloli del Politecnico di Milano, ha anche preso la parola Roberto Sgalla, direttore delle Specialità della Polizia di Stato e della Commissione Sicurezza Federciclo.

I numeri parlano di una vera e propria strage: 1889 ciclisti morti dal 2010 al 2016 di cui ben 275 nel solo 2016. A tal proposito molti professionisti hanno portato la loro esperienza (non ultime le accorate parole di Gianni Bugno).

 

Sicurezza sulle strade: parla il Prefetto Sgalla.

Come riportato da La Gazzetta, l’intervento del funzionario della Polizia di Stato è andato direttamente al nocciolo della questione, invitando a mettere a fattor comune le esperienze di Team professionisti, direttori sportivi, corridori ed esperti del settore: “Il professionista, come il cicloamatore, ha necessità di condividere le strade con gli automobilisti e l’obiettivo deve essere tenere alta la quantità e la qualità delle gare e delle uscite in bicicletta”.

Come garantire, dunque, la Sicurezza sulle strade? Tra le proposte di Sgalla, sei sono i punti ad emergere:

  • Più tolleranza e unità di intenti tra automobilisti e ciclisti
  • Aumentare la visibilità del ciclista con luci e catarinfrangenti da apporre anche sul casco.
  • Casco obbligatorio per tutti a qualunque età e per ogni tipologia di ciclista.
  • Legge sulla mobilità ciclistica: migliorare gli spazi vitali per le biciclette
  • Maggior professionalità e formazione per gli addetti alla sicurezza durante le corse.
  • Formazione dei futuri utilizzatori delle biciclette: basta cuffie e smartphone, basta viaggiare accostati e rispetto del codice della strada