Roglic riflette sul Giro che gli è sfuggito dalle mani

Roglic e quel Giro sfiorato e perso

Roglic partito come favorito per la conquista del Giro ha indossato la maglia rosa salvo perderla a favore di Richard Carapaz risultato poi imbattibile per lo sloveno

Roglig (fonte pagina twitter)
Roglig (fonte pagina twitter)

Roglic era uno dei favoriti per la corsa rosa, reduce da una prima parte dell’anno assolutamente esaltante era accreditato dagli esperti (e dai colleghi, su tutti Vincenzo Nibali) come il favorito numero uno per la conquista della corsa rosa. Già nella cronometro di Bologna lo sloveno aveva messo in chiaro le cose ottenendo subito la maglia di leader ed impressionando tutti per la qualità della sua pedalata.

Le strade del Giro 2019 gli hanno tolto di torno un avversario di primissimo livello come Tom Dumoulin vittima di una brutta caduta, lo stesso Simon Yetes ha quasi subito fatto capire che non era al cento per cento. In queste condizioni lo scenario dei potenziali rivali per la lotta al titolo era limitato allo Squalo Vincenzo Nibali. Poi, complice qualche sguardo di troppo tra i “due contendenti” ha consentito a Richard Carapaz di cogliere un margine che, grazie anche alla forza della Movistar e alle sue doti di scalatore, è risultato incolmabile.

La forma fisica, alta forse da troppi mesi, e la fatica dell’ultima settimana hanno fatto il resto facendo scivolare lo sloveno fuori dal podio. Solo la crono di Verona ha consentito a Roglic di scavalcare Mikel Landa Meana per ottenere l’ultimo gradino del podio.

Un risultato sicuramente apprezzabile quello del ciclista della Jumbo-Visma ma che, forse, lascia un po’ di amaro in bocca.

“La strada verso Verona era ostica e sono successe molte cose, ho avuto molti problemi e dopo la quattordicesima tappa ho iniziato a non sentirmi bene – ha spiegato Roglic – alla fine nonostante tutto sono arrivato sul podio dando il mio 110%

La 14esima tappa a cui fa riferimento lo sloveno della Jumbo-Visma è quella con arrivo a Como in cui Roglic ha avuto problemi meccanici dovendo rinunciare alla propria bicicletta e scivolando lungo la discesa verso il capoluogo di provincia Lombardo.

“Ho combattuto ogni giorno. Finire sul podio è davvero molto bello e sono felice e orgoglioso di questa mia performance al Giro. Ho corso molto in questa prima metà dell’anno e penso di aver imparato molto durante questa gara” ha detto Roglic a cyclingnews.com

Roglic, infatti ha ottenuto vittorie al Tour degli Emirati Arabi Uniti, la Tirreno-Adriatico e il Giro di Romandia ragion per cui in molti esperti avevano “previsto” un calo nella terza settimana. Certo Roglic non ha dominato nell’ultima settimana con un Carapaz indiavolato ma non ha arretrato un centimetro.

Ad onor del vero va detto che la formazione del vincitore del Giro è apparsa di un altro pianeta sia rispetto alla Bahrain Merida di Nibali che alla Jumbo-Visma che, prima dell’avvio della corsa rosa ha perso Robert Gesink e Laurens De Plus dopo la prima settimana.

“Questo Giro ha insegnato qualcosa a tutti sia singolarmente che come team. Esperienze e lezioni ne abbiamo colte, faremo le necessarie analisi e sicuramente troveremo temi da migliorare per stare meglio in corsa e fuori” ha detto Primoz.

“ammetto che sono stanco e che nell’ultima settimana non stavo mene. Ora mi prenderò un po’ di vacanza e poi vedrò cosa fare” ha concluso Roglic che potrebbe andare al Tour ma senza i galloni del capitano in quanto il team punterà su Dylan Groenewegen per le volate e su Steven Kruijswijk per la generale.