Roberto Pagnin vincitore al Giro d’Italia 1992

Roberto Pagnin

Roberto Pagnin

Roberto Pagnin forte passista veloce

Roberto Pagnin ciclista veneto dalle ottime doti di passista veloce vincitore di una tappa al Giro d’Italia 1992

Roberto Pagnin nasce a Vigonovo l’8 luglio 1962. Dopo il percorso nelle categorie giovanili passa tra i Dilettanti mettendosi in luce come un elemento di spicco del panorama nazionale vincendo la Coppa del Mobilio 1982, Il Trofeo Piva ’84 e la terza tappa del Giro delle Regioni 194 con arrivo a San Piero in Bagno.

Le buone prestazioni dimostrate da dilettante gli valgono la chiamata tra i “pro” alla Malvor Bottecchia del mitico Zandegù nel 1985. Roberto Pagnin dimostra ottime doti di passista veloce, con spiccate doti di attacco. Al via del Giro d’Italia 1985 va in fuga e riesce a tagliare per primo il traguardo sull’arrivo di Vittorio Veneto  ma gli viene tolta la vittoria a tavolino dalla giuria che verifica una (inutile) scorrettezza ai danni di Bombini suo compagno di fuga.

Nel 1986 corre ancora per la Malvor con cui ottiene la vittoria della quinta tappa della Tirreno-Adriatico con arrivo a Montegiorgio, la terza tappa e la classifica generale del Giro di Puglia davanti a Giuseppe Saronni. Sempre in quell’anno è da ricordare l’ottavo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi vinta da  Moreno Argentin.

Roberto Pagnin passa alla Gewiss per la stagione 1987 e viene schierato al via della Vuelta Espana in cui, dopo la terza tappa vinta da “Cavallo Pazzo” Paolo Rosola, indossa la maglia amarillo di leader della generale togliendola a Sean Kelly. E’ una edizione fortunata della corsa iberica per Roberto che conquista anche due frazioni: l’arrivo di Barcellona e quello di Valladolid. Il 19 settembre 1987, grazie ad una fuga meravigliosa, conquista la vittoria della  cinquantatreesima edizione del  Giro del Lazio  precedendo Bruno Leali e Pierino Gavazzi.

Dopo essere rimasto a bocca asciutta per tutto il 1988, l’anno seguente torna a vestire i colori della Malvor vincendo la quarta tappa della Vuelta a España da Orense a Ponferrada e fa suo anche il Giro del Veneto davanti a Maurizio Fondriest e Andrei Tchmil. A fine stagione ottiene anche un bel quinto posto al Giro di Lombardia vinto dallo svizzero Tony Rominger.

Nel 1990 veste i colori della Lotus-Festina con cui vince la terza tappa del Giro di Calabria da San Giovanni in Fiore a Catanzaro. L’anno seguente brilla in Spagna vincendo una tappa alla Vuelta a la Comunidad Valenciana, una alla Vuelta Ciclista a Murcia e il GP di Albacete mentre nelle corse italiane trionfa al Giro del Veneto davanti a Fabrizio Bontempi e Silvio Martinello.

Roberto Pagnin vince al Giro d’Italia 1992

Sempre con i colori della Festina-Lotto Roberto vive il giorno forse più bello della sua carriera il  3 giugno 1992. Roberto, fedele alla sua indole di attaccante, va in fuga, assieme a una decina di corridori, fin dai primi chilometri della decima tappa del Giro d’Italia con partenza da Montepulciano. Dopo una “sparata” restano davanti solamente in due: Lietti e Pagnin ma, ai meno trenta, sui due di testa si riporta Franco “Coppino” Chioccioli. Franco è carico come una molla e vuole la maglia rosa mentre gli altri due paiono fiaccati dalla lunga fuga. Pagnin prova a collaborare mentre Lietti viene “stoppato” dal direttore sportivo e resta a ruota.

Roberto ha il contratto in scadenza con la Festina e sa che una vittoria potrebbe valere un prolungamento dell’accordo. Chioccioli è una furia: vuole togliere la rosa a Miguel Indurain. I tre davanti arrivano a giocarsi la volata, Lietti ai meno 200 metri cambia improvvisamente traiettoria, Pagnin lo evita e conquista la vittoria. Alle loro spalle Miguel va un po’ in crisi ed in effetti perde la maglia ma a beneficio di Leali.

La vittoria al Giro non basta per restare alla Festina ma si accasa alla Navigare-Blue Storm con cui ottiene la vittoria di una tappa alla Settimana Catalana e una alla Settimana Ciclistica Bergamasca al primo anno e una vittoria alla Tirreno-Adriatico al secondo.

Nel 1995 passa alla Selle Italia e poi alla Force Sud prima di appendere la bicicletta al chiodo.