Rinaldo Nocentini e lo strano caso del controllo antidoping

Rinaldo Nocentini, antidoping con provetta in “omaggio”

Rinaldo Nocentini
La seconda provetta di Nocentini

Rinaldo Nocentini è stato, suo malgrado, protagonista di un anomalo controllo antidoping durante il recente Tour del Portogallo, è lo stesso ciclista aretino ad aver reso noto la singolare vicenda.
Il corridore aretino, alla soglia dei 40 anni, che vive un ottimo periodo, terzo al campionato italiano, secondo in classifica alla corsa a tappe portoghese, è stato sottoposto a un classico controllo antidoping e fin qui nulla di strano per i ciclisti professionisti che sono abituati a continui controlli.

Due funzionari si sono presentati nell’hotel di Nocentini alle sette e mezza della mattina per procedere al controllo delle urine e del sangue. Il prelievo delle urine è andato come da routine, nessun intoppo e la provetta presa, registrata e conservata dai due addetti. Inizia poi il prelievo del sangue, oltre a qualche lieve problema nell’eseguire la puntura ecco l’incredibile: viene prelevato il sangue, riempite due provette e, ad un certo punto, uno dei due guarda Rinaldo, gli consegna una provetta e dice: “tienila è tua noi non sappiamo dove metterla”.

Incredulo l’aretino all’inizio ha pensato ad uno scherzo visto che in 20 anni di carriera mai aveva assistito ad un simile episodio, dopo il verbale dell’avvenuto prelievo Rinaldo Nocentini ha fatto una foto alla provetta e l’ha postata sui social.

Rinaldo Nocentini: antidoping controllo nullo

Secondo i termini di regolamento, il controllo antidoping a cui è stato sottoposto Rinaldo Nocentini, è a tutti gli effetti nulla in quanto non è presente un “campione B”. Tutti gli esami anti-doping, compresi quelli per il “passaporto biologico” devono essere accompagnati da un secondo campione per le contro-analisi. Attendiamo la posizione della CADF (l’agenzia che gestisce tutti i controlli del ciclismo) circa questo strano e anomalo episodio.

Rinaldo Nocentini: il commento sui social

«Controllo antidoping, mi tolgono 2 provette di sangue, ma la seconda non sanno dove metterla e me la regalano… È la prima volta che mi capita in 20 anni di professionismo…».

 

 

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