Raf van Hulle dalla Francia in Cina con una e-bike 

Raf van Hulle Francia-Cina in 49 giorni in e-bike solare

Raf van Hulle completa, con una e-bike a energia solare la gara da Lione a Guangzhou: 12.000 chilometri percorsi in appena 49 giorni

Raf van Hulle
Raf van Hulle

Raf van Hulle è partito da Lione con una speciale e-bike dotata di un pannello solare davanti al manubrio, uno dietro sul rimorchio. Una ebike a energia solare che lo ha accompagnato per circa 12.000 chilometri lungo la la prima edizione della gara dalla Francia alla Cina. Il 43enne belga è partito da Lione giungendo fino alla città cinese meridionale di Guangzhou in appena 49 giorni.

Raf van Hulle ha pedalato tra Germania, Ucraina, Russia, Kazakistan per giungere in Cina, pedalando in media per 270 chilometri al giorno. Naturalmente non sempre ha potuto avvalersi del supporto elettrico a causa di condizioni meteo spesso estreme.

Nell’attraversamento del deserto del Gobi, dove la temperatura ha superato di molto i 40 gradi, il belga ha dovuto evitare di attivare il propulsore elettrico per non surriscaldare la batteria della sua bicicletta

Raf van Hulle: la prova

Sono partiti in 39 “temerari” a metà giugno da Lione con l’obiettivo di completare la prova in massimo 100 giorno, van Hulle ne ha impiegati meno della metà

“Sono molto felice di aver vinto, ma anche di non aver danneggiato la mia bicicletta, che è piuttosto costosa”

ha esclamato il belga ai microfoni di France Presse dopo aver tagliato, lo scorso 3 agosto, l’arrivo posto a Guangzhou.

La Sun Trip, organizzatrice della competizione ha proposto questa gara a partire dal 2013 con l’obiettivo di spingere l’energia solare. Le prime edizioni hanno visto i corridori competere lungo un percorso prima da Lione al Kazakistan e poi dalla Francia alla Turchia.

“Questa performance è un successo per lo sviluppo delle energie rinnovabili grazie alla dimostrazione che l’applicazione dell’energia solare al ciclismo può funzionare perfettamente”

ha spiegato il fondatore di Sun Trip Florian Bailly

L’idea di spostare l’arrivo della corsa in Cina è legalo a filo doppio al triste primato che questa nazione ha come livello di emissione di gas serra ma anche perché è una delle nazioni in prima linea negli investimenti nell’energia solare. L’obiettivo di Bailly è quello di trasformare la gara Francia-Cina in un appuntamento annuale fisso.