Piero Ghibaudo ciclista piemontese

Piero Ghibaudo (fonte Wikipedia)

Piero Ghibaudo (fonte Wikipedia)

Piero Ghibaudo ciclista piemontese, ottimo dilettante, che passato professionista si è messo al servizio dei capitani, scomparso nel 2015

Piero Ghibaudo nasce ad Almese, in provincia di Torino,  il 23 luglio 1958. Inizia a gareggiare a 19 anni come cicloamatore per una formazione della sua città. Viene scoperto da Giuseppe Graglia che ne intravede le enormi potenzialità.
Paolo passa dilettante nel 1978 con la Sisport-Fiat Trattori conquistando il Trofeo Mauro Pizzoli e ben figurando alla Vuelta Ciclista de Chile dove ottiene diversi piazzamenti di tappa chiudendo anche al sesto posto della classifica generale.

Atleta serio e dall’ottimo motore, Ghibaudo nel 1979 vince la seconda frazione del Clasico RCN in Colombia sul traguardo di Montería ed è secondo al Circuito Guazzorese.

Il 1980 vede il ciclista piemontese conquistare la vittoria del Piccolo Giro dell’Emilia e diversi piazzamenti tra cui il secondo posto nella classifica finale del Giro del Bergamasco ed il decimo della generale del Giro della Valle d’Aosta. Viene convocato come riserva per le Olimpiadi di Mosca ’80  sia per la prova su strada, sia per la “100 chilometri” a cronometro a squadre.

Umile ed introverso, Piero Ghibaudo è solito mettersi a disposizione della squadra e, nel 1981 passa professionista con i colori della Famcucine completando il Trofeo Pantalica al 14esimo posto.

Nel 1982 il ciclista di Almese è sesto al GP di Alghero ad inizio stagione ed al Giro d’Italia coglie un bel sesto posto nella tappa di Palermo e l’anno seguente è sempre sesto di tappa alla corsa rosa nella tappa di Fano.

Nel 1984 il piemontese passa alla Sanmontana e poi alla Gis Gelati per approdare all’Ariostea nell’86 lavorando per capitani del calibro di Moser e Argentin. Pur non cogliendo successi personali Pietro è al via di sei Giri d’Italia dimostrandosi un gregario serio e attento.

Dopo aver terminato la carriera professionistica, il piemontese lavora nell’attività di famiglia, il Mobilificio Ghibaudo. Pietro ha una moglie, Daniela, e due figli, Alessia e Andrea. Il 6 ottobre del 2015 muore all’ospedale di Rivoli, dove era ricoverato da qualche giorno a causa di una malattia epatica.