Nelson Rodriguez Serna, per tutti Cacaito

Nelson Rodriguez Serna

Nelson Rodriguez Serna

Nelson Rodriguez scalatore colombiano, Cacaito!

Nelson Rodriguez Serna noto con il soprannome di Cacaito uno degli scalatori colombiani più simpatici ed entusiasmanti degli anni ‘90

Nelson Rodriguez Serna per tutti “Cacaíto” nasce a Manizales in Colombia il 16 novembre 1965 fin da piccolo nasce il suo amore per la bicicletta che lo spinge verso le prime corse giovanili. Il suo innato talento si esprime al meglio appena la strada si inerpica.

Nel 1987 si mette in mostra conquistando la classifica generale al Tour de la Martinique e l’anno seguente riesce a conquistare la quarta tappa della Vuelta a Colombia.

Il carattere eccentrico del corridore “manizalese” attira i tifosi e il suo talento gli vale la chiamata della formazione nazionale colombiana per i Giochi Olimpiadi di Seul 1988 dove nella prova in linea chiude al 48esimo posto.

Nel 1989 ottiene la chiamata della formazione iberica Kelme in cui, su idea del DS Carrasco, vengono ingaggiati molti corridori colombiani emergenti tra cui, appunto, anche Nelson Rodriguez.

Alto 160 centimetri per 52 chili Nelson attrae naturalmente la simpatia dei fans del ciclismo e i suoi lineamenti e la pelle scura lo fanno sembrare un chicco di cacao in sella a una bicicletta. Questo, assieme alla professione del padre che lavora in una cioccolateria, fa nascere il simpatico soprannome di “Cacaito”.

Nei primi anni di professionismo Nelson lavora sodo per il team e nel 1991 passa alla Pony Malta per restare una sola stagione.

Cacaíto nel 1992 passa alla  ZG-Mobili sotto gli ordini del grande scopritori di talenti sudamericani Gianni Savio. Nel team di Savio continua la progressione di Nelson che conquista la quinta tappa alla Vuelta al Tachira bissata nel 1993.

Nelson Rodriguez al Giro d’Italia 1994

Sotto la guida di Savio, Cacaito si presenta al Giro ’94 con l’obiettivo di dar battaglia sulle salite Alpine. E’ una corsa rosa ricca di sorprese, su tutti brilla il russo Berzin che, a sorpresa fa sua la tappa di Campitello Matese prendendo la maglia rosa oltre alla cronometro di Follonica e alla cronoscalata del Passo del Bocco.

E’ il Giro, come detto, di Berzin ma anche di Marco Pantani che esplode nella sua veemenza in salita scalzando Chiappucci nelle gerarchie della Carrera grazie alle vittorie a Merano e all’Aprica. Ed è il Giro Nelson Cacaito Rodriguez che da battaglia in salita conquistando il quarto posto nella classifica della montagna e chiudendo al sesto posto della classifica generale.

Purtroppo Nelson non riesce a conquistare un successo di tappa battuto prima da Vladimir Pulnikov a Les Deux Alpes e poi dal Pirata all’Aprica.

Proprio nella tappa dell’Aprica Pantani e Cacaito fanno il diavolo a quattro mettendo in croce Berzin e, soprattutto, Miguelon Indurain. “Mi scusi per non darle una mano” grida Nelson al mito spagnolo che sbuffa come una vecchia locomotiva a vapore.

In quel Giro Nelson riesce anche ad entrare nel cuore dei fans italiani che ne apprezzano la genuinità e simpatia anche nelle interviste televisive.

Nelson Rodriguez e la vittoria al Tour 1994

Il momento di grazia di Nelson Rodriguez prosegue anche al Tour de France 1994 quando, il 20 luglio giorno della festa nazionale colombiana, nella diciassettesima frazione da Bourg-d’Oisans a Val Thorens inscena un duello con il Lettone Piotr Ugrumov. Le schermaglie tra i due regalano spettacolo per il pubblico che impazzisce ai bordi della strada. Alla fine è Cacaito a conquistare la vittoria di tappa.

Nelson chiude il Tour 1994 al sedicesimo posto in generale ma regala, come di consueto, emozioni forti agli amanti delle azioni da scalatore puro.

Al Mondiale di Agrigento difende i colori della nazionale senza brillare e ritirandosi anzitempo.

Il 1995 è un anno senza squilli per Nelson che chiude sedicesimo al Giro e si ritira alla settima tappa del Tour. Anche nel 1996 il colombiano non brilla e chiude la sua carriera professionistica.