Mino Denti ciclista bresciano anni ’60

Mino Denti

Mino Denti

Mino Denti: la sua carriera

Mino Denti ottimo ciclista e cronoman, Campione del Mondo nella cronosquadre vittima di un brutto incidente che ne blocca la carriera

Mino Denti, all’anagrafe Giacomino nasce il 5 febbraio 1945 a Soncino  paese in cui vive Sergio Alzani che presto diventa l’idolo di Mino. Il padre di Sergio porta Mino alle corse su una topolino giardinetta verde. Raccimolati i soldi per comprarsi la prima bicicletta, una Silvio Gosi, entra nella Cremonese.

L’incontro con Gino Piola e con Gino Riccardi, suo direttore sportivo, aprono a Denti le strade per una crescita esponenziale. Nel 1963 Mino vince il Trofeo Amedeo Guizzi  e l’anno seguente ottiene il titolo di Campione Italiano Allievi.

Passato dilettante nel 1965 si mette in mostra con risultati assolutamente importanti: conquista la vittoria al Circuito di Castelvetro, al Circuito di San Colombano a Lambro, il Circuito di Bedizzole, Grand Prix des Gentlemen a Salò, la Coppa Ferrari a Crema e, soprattutto conquista la medaglia d’oro ai Mondiali di Lasarte-Oria nella cronometro a squadre assieme a  Luciano Dalla Bona, Pietro Guerra e Giuseppe Soldi.

Nel 1966 la crescita di Mino prosegue inesorabile: grazie alle sue doti di regolarità vince la classifica generale del Tour de L’Avenir davanti all’olandese Harry Steevens, conquista il titolo di Campione lombardo nella cronometro a squadre, la quarta tappa del Giro dell’Antica Romagna, il Circuito del Piave, il Circuito di Gaeto Mare e ai Campionati del Mondo del Nürburgring 1966 ottiene il bronzo nella cronometro a squadre.

 

Nel 1967 passa professionista con la Salvarani di Felice Gimondi mettendosi subito in mostra con una serie di bei piazzamenti. Al Tour de Romandie vinto da  Vittorio Adorni corre da protagonista chiude settimo e proprio il quella corsa si incrina il rapporto con la squadra: il team punta sul bergamasco e per Mino c’è poco spazio.

 

 

L’anno seguente Denti passa alla Faema ottenendo il settimo posto al Trofeo Laigueglia vinto da Franco Bitossi e facendo il suo esordio al Tour de France chiudendo al 61esimo posto in classifica ed alla Vuelta dove però non completa la corsa.

Mino Denti vive la sua miglior annata nel 1960 quando, passato a vestire i colori della Scic, ottiene brillanti piazzamenti nelle classiche italiane: è sesto al Giro dell’Emilia vinto da Gianni Motta, sesto alla Coppa Sabatini vinta da  Romano Tumellero e ottiene il settimo posto sia al Giro dell’Appennino che al Baracchi in coppia con Emilio Casalini. Il 21 settembre di quell’anno precede Michele Dancelli e Giancarlo Polidori conquistando la vittoria la Giro del Veneto.

Il 1970 n0n è un anno buono per Mino Denti che è vittima di una terribile caduta nel corso della sesta frazione del Giro d’Italia: nella discesa di Gaver, dopo aver scalato il Passo del Crocedomini che presenta 16 chilometri di strada sterrata, una macchina rientra da una piazzola centrando il ciclista che precede Mino. Denti perde il controllo della bici, finisce fuori strada e fa un volo di dodici metri nella scarpata. Le conseguenze sono pesantissime e quell’incidente pone fine alla carriera agonistica di Mino Denti.

Sceso di sella mette le sue competenze a supporto di madre e sorella che confezionano abbigliamento, creando un maglificio di prodotti specifici per il ciclismo: la Denti Ciclismo Service noto per il marchio con la coccinella che oggi offre non solo abbigliamento ma anche telai e servizi per i ciclisti.

 

Dal 1971 al 1983 è direttore sportivo di squadre dilettanti cogliendo circa 480 vittorie e scoprendo il talento di Roberto Visentini  e portandolo al titolo di Campione del Mondo Juniores.