Mike Wilk restauratore di Mountain bike

Mike Wilk e la storia della bici di Juli Furtado

Mike Wilk l’incredibile storia di un restauratore di MTB che ha ricostruito la mitica Yeti usata da Juli Furtado durante i primi mondiali UCI

Mike Wilk (https://durangoherald.com)
Mike Wilk (durangoherald.com)

Mile Wilk il “refurbisher” di Mountain bike d’epoca (foto tratta da https://durangoherald.com), modelli che la maggior parte delle persone ha dimenticato o “si vergogna” a tirar fuori dal fondo del proprio garage.

Quando la MTB era agli albori della sua storia uscirono tanti modelli dalle forme e spesso dai colori improponibili rivisti con gli occhi di oggi.

Per Wilk l’era d’oro della mountain bike e della tecnologia per mountain bike è stato il periodo di tempo compreso tra il 1985 e il 1995. Anni di sperimentazione e innovazione che hanno portato le MTB a essere quello che sono oggi anche nella loro evoluzione di E-MTB. Ecco che per Mike restaurare vecchie Mountain Bike non è diventata solo un’attività professionale ma un percorso catartico di riscoperta della gioventù passata:

“Mi assicuro che ogni modello sia esattamente come quello che volevo quando avevo dodici anni, ma non avevo i soldi per comprarlo. Se parli con qualcuno che ripristina vecchie bici o raccoglie vecchie biciclette, il 95% di loro ti dice che è esattamente il motivo per cui lo fai: perché vogliono le biciclette che non potevano avere da bambini”

Verso la metà degli anni ’80 il mondo delle mountain bike era tutto da creare e, di conseguenza, in continuo fermento. In assenza di regole (come invece esistevano per le bici da corsa) gli ingegneri hanno sperimentato tutto il possibile per rendere le bici più veloci da fuoristrada con una conseguente rapidissima evoluzione dei modelli. Ogni mese usciva un modello nuovo, un aggiustamento e una novità impensabile.

Wilk stima di aver restaurato circa 30 MTB d’epoca. Attualmente ne possiede 20 biciclette di cui 10 di sono più vecchie del giovane talento del Team Sky Egan Bernal.

Alcune delle sue opere sono conservate presso The Pros Closet, rivenditore di biciclette e museo a Boulder, in Colorado, ma il garage di Wilk potrebbe tranquillamente rappresentare “l’evoluzione della MTB”.

Mike Wilk: come rinasce una MTB?

Wilk è cresciuto a Bennington, nel New Hampshire, a circa un’ora e mezza a nord di Boston. Da bambino, il modo più rapido per spostarsi in città era andare in bicicletta attraverso i boschi. Agli inizi del 1992, Wilk si è imbattuto in una gara di mountain bike, in quegli anni Durango stava vivendo un vortice di attenzione da parte dei media di mountain bike. Tanti biker vivevano li tra cui Ned Overend e Myles Rockwell, ciclisti che hanno messo Durango sulla mappa come la città delle mountain bike.

Wilk è stato frequentato il Fort Lewis College, dove ha corso nella squadra ciclistica del college dal 1998 al 2002. Ha preso parte ai campionati del mondo di mountain bike nella categoria under 23 della nazionale statunitense nel 2001. Ma nella primavera del 2002, durante i campionati nazionali collegiali, Wilk è caduto, si è rotto la clavicola e non ha potuto competere per la vittoria andata a Darby Thomas.

Quell’estate fu dura per Wilk perché segnò la fine della sua carriera professionale ma non il suo amore per le MTB.

Nel 2006 completò il suo primo restauro di una vecchia mountain bike Pro-Flex degli anni ’90 di proprietà dell’amico del college Tom Danielson, un ex ciclista professionista travolto dagli scandali per l’uso di doping.

La bicicletta ricostruita non fu il massimo in termini di resa ma accese in Mike la luce del restauro.

Il processo creativo di Wilk inizia con il desiderio di una bicicletta particolare, un modello nascosto nella sua memoria o scovato su una vecchia rivista. Prima dell’avvento dei social media, l’unico modo per trovare modelli di MTB da recuperare era girare nelle discariche, per rigattieri o cercare su eBay.

Se si controllano le classifiche di Strava, si scopre che per molti sentieri nei pressi di Durango, Wilk è ancora il più veloce tra i biker. Per molti, andare in bicicletta serve da evasione dal mondo reale mentre Wilk trova il suo equilibrio nel restauro, nel ridare vita a quelle vecchie strutture in acciaio e sospensioni oleose.

“È una tale disconnessione da tutti gli stress della vita tornare indietro e ripristinare queste vecchie bici che non potrei più smettere. Amo la mia vita, ma allo stesso tempo poter tornare indietro a quando le cose erano molto più semplici ha un potere rigenerante per lo spirito”.

Mike Wilk: e la Yeti di Juli Furtado

Uno dei restauri di cui Wilk è più orgoglioso è una Yeti FRO guidata da Juliana “Juli” Furtado vera leggenda della mountain bike vincitrice dei Campionati del mondo di mountain bike UCI 1990 al Purgatory Resort, una piccola area sciistica nei pressi di Durango, in Colorado.

Ai mondiali Juli corse con una Yeti C-26, che aWilk ha restaurato. Ma fino a quel momento, la sua bicicletta era una Yeti FRO d’acciaio costruita da Chris Herting.

Wilk sapeva che questa storica e rarissima moto era da qualche parte nel mondo fino a quando non venne a conoscenza di un negozio di biciclette ne possedeva una. Quando il titolare del negozio gli inviò alcune foto della MTB, Wilk fu incredulo nel vedere ciò che era impresso nel movimento centrale: “JF”.

Non molte persone avrebbero saputo interpretare quelle lettere, lo stesso negoziante non ne aveva capito il significato. Quelle due lettere erano le iniziali di Juli Furtado: quella era la sua bicicletta da gara!

Wilk dopo una lunga trattativa si recò a Moab, città nel deserto dello Utah meridionale, e si incontrò col negoziante in un parcheggio di un motel. Wilk ora aveva il telaio dei suoi sogni ma, per ricostruire la bici originale. bisognava ritrovare i primissimi componenti per mountain bike realizzati dal produttore italiano Campagnolo.

Ecco che Wilk non si dà per vinto, inizia a scrivere a centinaia di negozi di biciclette italiani e si dedica alla ricerca su eBay. C’è voluto tempo e pazienza ma la Yeti è stata ricostruita!