Michele Ferrari parla di Chris Froome

Michele Ferrari parla della vicenda Froome-Salbutamolo

Michele Ferrari parla della non negatività di Chris Froome al Salbutamolo durante la scorsa Vuelta Espana, ecco le parole riportare da blastingnews

Michele Ferrari parla di Froome
Michele Ferrari parla di Froome

Michele Ferrari parla della vicenda della  positività al salbutamolo di Chris Froome che a distanza di un mese dall’essere diventata di dominio pubblico non ha ancora trovato una soluzione. Michele Ferrari, famigerato medico inibito nel 2012 a vita dall’USADA per violazioni del regolamento antidoping nell’ambito delle indagini su Lance Armstrong, secondo quanto riportato da Blastingnews avrebbe detto la sua sul caso del corridore del Team Sky.

Michele Ferrari parla di Froome “non avrebbe vinto senza salbutamolo’

Il controverso dottore avrebbe commentato il #Froomegate nel forum del suo blog personale in risposta ad un utente che chiedeva al dottore un parere in merito alla strategia difensiva del team britannico.

Secondo il virgolettato riportato dal noto sito di notizie  Michele Ferrari ha affermato: “La percentuale di asmatici negli sport di endurance è più alta del dovuto a causa della cronica inalazione di agenti irritanti e allergenizzanti, alle basse temperature, ai gas di scarico dei veicoli e ad altri fattori. Si tratterebbe, almeno in parte, di una forma di ‘patologia professionale'”.

Nello specifico avrebbe parlato di Froome: “La escrezione urinaria di salbutamolo è piuttosto variabile e dipende da vari fattori, alcuni dei quali sconosciuti. Il salbutamolo non migliora le prestazioni nei soggetti non asmatici. Non è vero che abbia effetti anabolizzanti, nemmeno ad alto dosaggio. Non esiste un solo studio scientifico che affermi il contrario. Il mio parere è che Froome abbia esagerato con le ‘puffate’, magari involontariamente, perdendo o sbagliando il conto. Nelle tappe precedenti la sua concentrazione nelle urine era costantemente attorno ai 600 nanogrammi per millilitro. Magari avrà pensato che raddoppiando la dose abituale sarebbe comunque rimasto nei limiti, non tenendo conto che oltre un certo dosaggio il metabolismo della sostanza può essere saturato e, dunque, l’eliminazione urinaria essere maggiore”.

Il sito aggiunge anche che Ferrari sia sceso nel dettaglio: “facendo un discorso più ampio, potrei dire che Froome, senza salbutamolo, probabilmente non avrebbe mai vinto quattro Tour de France. Così come sarebbe accaduto, ad esempio, ad un ciclista con 38 di ematocrito senza EPO. Sia il salbutamolo che l’EPO rimediano alle ingiustizie della genetica”.