Laudelino Cubino il re di Luz Ardiden

Laudelino Cubino

Laudelino Cubino

Laudelino Cubino: la sua storia

Laudelino Cubino forte scalatore spagnolo un po’ sfortunato ma in grado di vincere in tutti i tre grandi giri a tappe diventando “il re di Luz Ardiden”

 

Laudelino Cubino González nasce a Béjar, Salamanca, il 31 maggio 1963 si avvicina presto al ciclismo ed esplode nelle categorie giovanili e  dilettentistiche mettendo in luce ottime doti di scalatore che gli valgono la chiamata tra i professionisti nel 1986 della formazione iberica Zor-BH diretta da  Javier Mínguez e José Luis López Cerrón. nel primo anno tra “i grandi” vince una tappa al Tour de l’Avenir e la Clásica a los Puertos de Guadarrama: dopo aver scollinato sull’Alto del León, al Circuito Los Molino resta solo con lo scalatore della Kelme, José Alirio Chizabas. Nell’arrivo a due mette in luce le sue doti veloci trionfando in questa storica corsa.

 

Nel 1987 fa il suo esordio nelle grandi corse a tappe prendendo parte alla Vuelta a Espana. Alla corsa di casa parte in sordina ma, con il passare delle tappe, trova la giusta forma e ottiene una vittoria di tappa a Cerler attaccando ai meno tre chilometri dall’arrivo con Lucho Herrera che prova a riacciuffarlo ma senza successo. E’ costretto poi al ritiro per un problema al ginocchio. Nello stesso anno esordisce al Tour de France ma anche qui è costretto al ritiro.

L’anno seguente è forse il più esaltante della carriera di Laudelino Cubino che ottiene una vittoria alla Vuelta a los Valles Mineros, alla Vuelta a Burgos e alla  Clásica a los Puertos de Guadarrama e veste la maglia di leader alla Vuelta a Espana per ben 14 giorni salvo poi doverla cedere a Anselmo Fuerte. A Madrid trionfa Sean Kelly e Cubino è solamente 13esimo.

Laudelino Cubino vince a Luz Ardiden al Tour

Il “Bejarano” si presenta così al Tour de France 1988 carico di voglia di riscatto e il suo giorno è il 18 luglio.La tappa è tosta, di quelle da far tremare i polsi, con Aspet, Mente, Peyresourde, Aspin, Tourmalet e arrivo a Luz Ardiden. Laudelino decide di attaccare sul Tourmalet con l’incoraggiamento del DS Javier Mínguez. E’ una furia Cubino, scolina per primo e va a tagliare il traguado con un vantaggio di sei minuti.
Dopo un inizio di stagione ’89 in cui coglie una vittoria alla Vuelta a Asturias, alla Vuelta a los Valles Mineros (con vittoria della classifica finale davanti a Javier Murguialday) e una alla Vuelta a Galicia al Tour de France ’89 è costretto al ritiro a causa di una caduta.

Nel 1990 a Vitoria  si laurea Campione Nazionale Spagnolo battendo Javier Mauleón e il Re di Spagna: Miguel Indurain mentre nel ’91 vince una tappa alla Vuelta con arrivo all’Alto del Naranco, una alla Vuelta a Colombia e una al  Critérium du Dauphiné Libéré.

Laudelino Cubino vince a Luz Ardiden alla Vuelta ’92

Alla Vuelta a Espana 1992 , il 5 maggio, il plotone fa traguardo a Luz Ardiden. Piove, fa freddo e tratti c’è nebbia e neve. Quando il gruppo affronta il Tourmalet, Laudelino parte e scollina con circa un minuto sugli inseguitori. Nessuno penso che la sua azione possa essere vincente ma Cubino è un duro, aumenta il rapporto e inizia a spingere come un matto. Alle sue spalle c’è  Tony Rominger che lotta per la maglia di leader ma che nonostante una forma invidiabile non riesce a riprendere lo scalatore spagnolo che taglia il traguardo in solitaria diventando il Re di  Luz Ardiden. Laudelino Cubino che veste i colori della Amaya Seguros chiude sesto in generale.

Alla Vuelta del 1993 parte con l’obiettivo di salire sul podio e, lottando contro i due svizzeri Alex Zülle e TOny Rominger riesce nel suo obiettivo pur non riuscendo a conquistare nessuna vittoria di tappa.

Nel 1994 passa alla Kelme e fa il suo esordio al Giro d’Italia riuscendo ad imporsi nella tappa con arrivo a Fiuggi. La vittoria al Giro è replicata l’anno dopo a Monte Sirino.

Laudelino Cubino vede la sua carriera segnata da problemi fisici  che gli impediscono di conquistare un numero di vittorie maggiore. Dopo un 1966 deludente ottiene la vittoria alla Vuelta a Colombia prima di appendere la bicicletta al chiodo.

Dopo il ritiro ha intrapreso diversi progetti legati al ciclismo, come l’apertura di un hotel dedicato al cicloturismo e dirigere una formazione in Bolivia. Ha lavorato come rappresentante per produttori di biciclette ed abbigliamento per ciclismo