Franco Chioccioli chi è “Coppino” re del Giro 91

Franco Chioccioli

Franco Chioccioli (fonte Wikipedia)

Franco Chioccioli ciclista toscano soprannominato “coppino” per la somiglianza con Fausto Coppi, tra mille vicissitudini conquista il Giro d’Italia 1991

Franco Chioccioli nasce a Castelfranco di Sopra il 25 agosto 1959. Avvicinatosi al ciclismo, dopo le categorie giovanili, approda tra i dilettanti cogliendo il sesto posto al G.P. Comunità di Capodarco 1979 con la maglia dell’U.S. Fracor Aquila Levane.

Nel 1981 conquista la vittoria nel Giro del Valdarno, il GP San Giuseppe e il Piccolo Giro dell’Emilia mentre al Giro della Valle d’Aosta è secondo alle spalle di Maurizio Viotto.

Franco Chioccioli passa professionista nel 1982 tra le fila della Selle Italia. Accreditato dagli addetti ai lavori come uno dei talenti emergenti del ciclismo italiano, Franco colpisce la fantasia degli appassionati anche per una incredibile somiglianza con Fausto Coppi, morto nel gennaio del 1962 ma mai uscito dal cuore degli italiani.

Nella sua stagione di debutto, Coppino conquista due splendidi secondi posti al Giro dell’Appennino e a quello dell’Etna. Dopo la stagione di apprendistato, Chioccioli comincia a cambiare team con una frequenza impressionante (Vivi-Benotto, Murella-Rossin, Maggi Mobili-Fanini, Ecoflam-Jollyscarpe-BFB, Gis Gelati-Jollyscarpe) prima di approdare alla Del Tongo nel 1988 per restarci 4 stagioni.

Dotato di ottime doti di scalatore, “Coppino” Chioccioli vince nel 1984 la Coppa Agostoni precedendo lo svizzero Serge Demierre e Claudio Corti ed il Giro del Trentino davanti a Emanuele Bombini e Luciano Loro. Coppino è anche secondo in una tappa della Ruota d’Oro e terzo alla Coppa Placci ed al Giro dell’Etna.

L’anno successivo trionfa al Giro del Friuli davanti a Francesco Moser e al Giro d’Italia conquista la vittoria nella tappa del Gran Sasso d’Italia davanti all’australiano Michael Wilson chiudendo al nono posto della corsa rosa a 8’33” da Bernard Hinault.

Franco Chioccioli sesto al Giro d’Italia 1986

Nell’86 il toscano ad aprile è quarto al Giro di Puglia e a maggio è al via del Giro dove conquista la vittoria nella tappa di Avezzano davanti a Stefano Colagé concludendo la corsa rosa al sesto posto a 6’58” da Roberto Visentin. Al via del Giro di Svizzera, Chioccioli conquista la vittoria nella tappa di Visp davanti a Greg LeMond e chiude la corsa al quinto posto assoluto a 3’34” da Andrew Hampsten.

Nel 1987 Coppino corre per la Gis Gelati con cui a marzo è secondo al Giro dell’Etna alle spalle di Adriano Baffi ad aprile vince una tappa del Giro di Puglia e una del Trofeo dello Scalatore. Al via del Giro d’Italia non trova il colpo di pedale migliore, sfiora la vittoria nella tappa di Roccaraso dove è secondo alle spalle di Argentin ma nel complesso non convince completando la corsa al 14esimo posto finale.

Franco Chioccioli. il Giro 1988 e la tappa del Gavia

Il 4 giugno 1988 Franco “Coppino” Chioccioli indossa la maglia rosa segno del primato in attesa, il giorno seguente, di scalare il Gavia. Il giorno dopo è quello della “Tappa del Gavia”, giornata da tregenda con corridori dispersi, ghiacciati.

Alla partenza da Chiesa in Valmalenco, Chioccioli è in maglia rosa (conquistata nella tappa di Selvino) con un vantaggio di 33 secondi di su Zimmerman e 55 su Visentini.

Coppino è il capitano della Del Tongo, leader della corsa e a tutti i costi vuole mantenere la maglia ma il team non ha fatto i conti con il meteo. Franco parte con l’equipaggiamento estivo del resto siamo a giugno. Il meteo lo tradisce e il Gavia si trasforma in un inferno di ghiaccio.

Chioccioli, come tanti colleghi, è vittima del freddo, sviene all’arrivo, si rimette a fatica in piedi e comprende di aver perso il treno della vita. Ha tagliato il traguardo con oltre 5 minuti di ritardo da Breukink (Visentini, arrivato dopo 30’54”,  Saronni, a 31’30”) e deve cedere la rosa.

“Mi hanno rubato il Giro. Ho chiesto cinque volte un cappello ma ho dovuto fare tutta la discesa con una mano sulla fronte, per proteggermi dalla neve. Mi si è ghiacciata la mano destra. La corsa andava fermata al Gavia. Tutto quello che è avvenuto dopo è stato frutto dell’incoscienza dei ciclisti, non definiamola una corsa!” urla la sua rabbia Coppino.

Il toscano completa la corsa rosa al quinto posto finale a 13’20” da Hampsten.

Nel 1989 il toscano è al via del Giro d’Italia con rinnovate speranze di classifica dopo la “beffa” dell’anno precedente. Pur non conquistando successi di tappa riesce ad essere protagonista completando la corsa al quinto posto a 5’43” da Fignon. Ad agosto il toscano è quarto alla Tre Valli Varesine vinta da Bugno.

Nel 1990 Franco vince una tappa del Giro del Trentino ed al Giro d’Italia è terzo nella tappa del Pordoi vinta da Mottet ma quel Giro è il Giro di Bugno e il toscano è sesto a 12’36” dal Monzese che cannibalizza la corsa.

Franco Chioccioli vince il Giro d’Italia 1991

E’ il 1991 l’anno d’oro di Chioccioli, alle soglie dei 32 anni riesce finalmente a vincere il Giro battendo il favorito della vigilia Claudio Chiappucci. Per avere la meglio su “El Diablo”, Coppino attacca, scatta, spende energie enormi anche quando indossa saldamente la maglia rosa. Le immagini della Rai ci consegnano Franco Chioccioli curvo sulla bicicletta, andare a tutto con quel naso, quello sguardo e quei lineamenti che ricordano tremendamente Fausto Coppi e ne consacrano il soprannome di Coppino.

Franco ha trentun anni e le spalle larghe che portano il peso della terribile giornata del Gavia dell’88 quando il destino gli ha sottratto la maglia rosa. Ha visto trionfare e gioire Fignon e Bugno e ora si prende la sua gloria vincendo anche tre tappe e portando la maglia rosa per diciannove tappe su ventuno, lasciando, da vero campione, la vittoria a Marino Lejarreta nella salita verso Scanno.

A settembre è terzo alla Cronoscalata della Futa – Memorial Gastone Nencini e ad ottobre il toscano vince la Coppa Sabatini.

Franco Chioccioli terzo al Giro d’Italia 1992

L’anno successivo arriva terzo nella Corsa Rosa alle spalle di Miguelon Induráin e Claudio Chiappucci, conquistando il terzo posto nella tappa di Imola vinta da Pagnin,  il secondo posto al Monte Bondone dietro a Giorgio Furlan, il terzo posto a Sondrio e la vittoria nella tappa di Verbania con cui recupera posizioni in classifica.

A giugno il toscano conquista tre secondi posti e una tappa alla Euskal Bizikleta conquistando la vittoria finale davanti al forte lettone Piotr Ugrumov. A luglio fa il suo esordio al Tour de France conquistando un successo di tappa sul traguardo di Saint-Étienne davanti a Dimitri Konichev.

Nel 1993 è solamente 19esimo al Giro d’Italia e in stagione vince una tappa dell’Euskal Bizikleta completando la corsa spagnola al secondo posto finale alle spalle di Ugrumov che aveva battuto dodici mesi prima.

Conclude la carriera alla fine nel 1994 indossando la maglia della Mercatone Uno. Chioccioli ha corso 13 stagioni da professionista prendendo parte ad altrettanti Giri d’Italia vincendo sette tappe e indossando la maglia rosa per 22 giorni e dopo il ritiro è diventato direttore sportivo e team manager per alcune formazioni professionistiche e dilettantistiche.