Edoardo Affini intervista per ciclonews

Edoardo Affini intervistae esclusiva per www.ciclonews.biz

Edoardo Affini
Edoardo Affini

Edoardo Affini è uno dei talenti emergenti del ciclismo giovanile italiano, in forza al SEG Racing Academy, un team a matrice olandese controllato dall’omonima agenzia di procuratori che, acquistando alcuni tra i migliori giovani a livello internazionale, li fa crescere con l’obiettivo di far di loro dei corridori pronti al professionismo. In questa intervista Edoardo ci racconta il suo rapporto con il ciclismo e della volontà di ben figurare ai prossimi mondiali di Bergen.

Ciao Edoardo, anzitutto grazie per aver accettato la nostra intervista.

Grazie a voi ragazzi mi fa piacere poter far due chicchiere con voi, conosco il vostro sito è  un piacere.

Ci racconti come è nata la tua passione per le due ruote?

La passione per il ciclismo è una cosa di famiglia. Mio nonno Giulio è stato il primo a intraprendere questo sport, seguito poi da mio papà Roberto. Entrambe hanno corso fino al dilettantismo e ora è giunto il mio turno per essere il “pedaladore” di famiglia. Devo ammettere che il loro esempio ha sicuramente influenzato la mia propensione mentale alle due ruote ma tutto è nato da una mia libera scelta di provare col ciclismo.

Come influisce l’essere un ciclista nella tua vita, quanto sacrificio ci vuole per essere un corridore?

Questo sport richiede delle rinunce se si vuole essere competitivi, soprattutto a livello internazionale. E’ evidente che non può fare uno stile di vita uguale a quello dei miei coetanei, le uscite serali sono quasi nulle e anche nell’alimentazione è importante essere sempre controllati. Però tutto ciò non pesa se hai fissato le tue priorità e i tuoi obiettivi, io ho scelte di “provare” con il ciclismo e sono contento di questa scelta. Il ciclismo è uno sport che ti tempra, che ti da dei valore e questa è una cosa meravigliosa.

Hai parlato di valori, quali ti ha trasmesso il ciclismo?

Come dicevo prima, il ciclismo ti insegna a essere capace di fare delle rinunce per inseguire un obiettivo, ti insegna che senza il lavoro, non si ottiene niente. Grazie alle due ruote ho imparato il valore del rispetto delle persone, dei compagni di team e della fiducia che ti viene accordata. Il ciclismo è uno sport che suggerirei a un giovane per formare il suo carattere e la sua personalità. Credo sia giusto definire il ciclismo come un’ottima palestra per la vita.

C’è una gara che ricordi con maggior soddisfazione?

Ho un bel ricordo di quasi tutte le gare che ho disputato, anche di quelle che magari sono andate male, perché da quelle c’è sempre qualcosa da imparare. Sicuramente vincere l’Europeo nel 2014 è stata una grandissima soddisfazione, ma direi che il quarto posto di quest’anno nella cronometro europea di Herning è alla pari. In questa corsa sono  riuscito a stupire anche me stesso a livello di prestazione. Il mio inizio di stagione non è stato dei migliori e invece in quella prova sono andato veramente forte.

Cosa fa Edoardo Affini nel suo tempo libero?

Nel tempo libero non ho grandi hobby, mi piace andare al cinema, ascoltare musica, uscire con gli amici e ogni tanto provo a mettermi ai fornelli, ma su questo c’è da lavorarci sopra

Hai parlato di musica, hai qualche gruppo preferito?

In questo periodo ascolto tantissimo i Linkin Park e devo dire che sono rimasto colpito dalla morte improvvisa di Chester Bennington, un vero dramma. Mi piacciono, però, un po’ tutti i generi musicali dai Red Hot Chili Peppers a Eminem passando anche per la musica dance.

Hai un ciclista che ammiri particolarmente?

Ho sempre ammirato Cancellara, per le sue capacità il suo modo di correre e per il suo carisma

Segui altri sport?

Mi piace seguire anche gli altri sport, ogni tanto guardo qualche partita di calcio con gli amici. Mi piace molto anche l’atletica e la Moto GP.

Quali sono i prossimi obiettivi professionali di Edoardo Affini?

A breve termine direi che l’obiettivo principale è riuscire a fare un buon mondiale a crono a Bergen mentre l’obiettivo più grande  è riuscire a migliorarmi il più possibile per meritare il passaggio nei pro, che ovviamente è l’obiettivo di ognuno di noi

 

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