David Moncoutié spirito pulito nell’epoca del doping

David Moncoutié

David Moncoutié

David Moncoutié scalatore pulito

David Moncoutié ciclista atipico, persona solitaria in grado di tenersi lontano dal doping ottenendo comunque tante soddisfazioni nelle salite: la sua carriera 

 

David Moncoutié nasce il 30 Aprile 1975 a Provins, una piccola cittadina a 77 km da Parigi. In famiglia nessuno ama o segue il ciclismo, tutti seguono il calcio, e David scopre questo sport relativamente tardi quando, a sedici anni compiuti, si avvicina ai pedali grazie ad un amico. David, che nel frattempo gioca a calcio, viene invitato ad una corsa amatoriali in cui tutti sfoggiano biciclette super tecnologiche mentre lui arriva con una bici da città. Moncoutié brucia tutti accorgendosi che forse qualche dote in sella ce l’ha. Suo padre e sua madre lavoravano per l’ufficio postale così come le due sorelle e in famiglia l’obiettivo è che anche David segua quella strada, non sarà così.

Gareggia nella categoria  juniores vincendo 24 corse in un solo anno ma poi lascia perdere il ciclismo e si mette a giocare a nuovamente a giocare al pallone. Quando vede “Lucho” Herrera, scalatore colombiano anni ’80, battagliare con i miti del ciclismo al Tour decide di riprendere col ciclismo. Durante il periodo del liceo si tessera per una squadra e comincia a gareggiare e nel ’95 entrato a far parte del Velo Club Blagnac, team del distretto aeroportuale di Tolosa dove la Airbus costruisce aerei, e ottiene il diploma.

Nel 1996 viene chiamato a svolgere il servizio di leva obbligatoria nel battaglione Joinville  entrando nella formazione di ciclismo dell’esercito francese e, sempre nello stesso anno, si laurea Campione Nazionale Dilettanti. La vittoria attira le attenzioni di Cyril Guimard che gli propone un contratto con la Cofidis per la stagione 1997.

Il giovane francese, forte di un eccellente talento da scalatore e buone doti di recupero, debutta tra i grandi con tante aspettative che lo vedono come un pretendente alle vittorie delle corse a tappe. Ben presto, però, deve fare i conti con l’uso del doping così diffuso e sofisticato da tagliare chi, come lui, non accetta quei compromessi.

 

Nel 2000 chiude al secondo posto assoluto il Tour de l’Avenir alle spalle di Iker Flores (ma davanti a Floyd Landis, Filippo Pozzato) dopo aver vinto la settima tappa. L’anno seguente si impone nella prima tappa del Tour du Limousin, chiude quarto alla Parigi-Nizza e nono al Tour de Romandie.

Non è un fenomeno ma è un lottatore, uno che non molla. Al Tour de France nel 2002 chiude tredicesimo e ammette candidamente “non sono in grado di seguire i big”. E’ un ciclista pulita David uno che va in bicicletta per l’amore del pedale. Qualcuno lo accusa di non essere abbastanza determinato ma lui è così è uno sempre col sorriso sulle labbra non può diventare “cattivo”.

Al Tour del 2003 David Moncoutié chiude 43esimo, la velocità del gruppo è aumentata vortiginosamente e per uno che si affida all’omeopatia non c’è molta speranza. Nonostante questa scelta riesce comunque ad importi in qualche corsa mantenendo uno spirito libero e pulito. Nel 2004 la Cofidis è al centro di uno scandalo legato al doping il cui vertice è Philippe Gaumont ma David ha la coscienza pulita. Tipo solitario e schivo, rifiuta qualunque “aiutino”

Al Tour de France 2004 vince la Briançon a Digne-les-Bains proprio il 14 luglio, giorno della festa nazionale rendendo speciale quel giorno e ottenendo un posto nel cuore dei tifosi transalpini.  Ci vorranno dodici anni prima che un altro francese, Warren Barguil, tornasse a vincere nel giorno della Presa della Bastiglia.

Le sue doti di scalatore temerario gli valgono l’ottavo posto alla Vuelta a Espana 2008 in cui conquista una frazione di montagna e la maglia di miglior scalatore. David Moncoutié ottiene una vittoria di tappa anche alla Vuelta nel 2009 precedendo Ezequiel Mozquera e Alejandro Valverde e riconquistando la maglia di miglior scalatore ma in generale non va oltre il 27° posto. Nel 2010 arriva un altro trionfo nella frazione di alta montagna della Vuelta con arrivo a Xorret de Catí con 5 GPM da scalare.