Challenger App Biking Cup con Chiappucci ed Indurain

Challenger App la rivoluzione del ciclismo?

Challenger App studiata da Marco Brighi testata nella Challenger Biking Cup da Chiappucci, Indurain e Masnada

Challenger App testimonial d'eccezione
Challenger App testimonial d’eccezione

Challenger App grazie al sistema GPS permette di calcolare i dati in tempo reale e di connettersi ad altri ciclisti che vogliono “pedalare” insieme a noi. A Forlì si è svolta  la prima edizione della Challenger Biking Cup con ospiti di eccezione Claudio “El Diablo” Chiappucci e “Miguelon” Indurain con l’obiettivo di aiutare il Dynamo Camp.

Il mondo va sempre di più verso il digitale e il mondo del ciclismo non è da meno visto che ormai anche le biciclette sono corredati con una quantità sempre crescente di tecnologia, insomma si va sempre più verso il “Ciclismo 2.0”.

Challenger App: ciclismo a portata di smartphone

Marco Brighi, ingegnere forlivese, Deus Ex Machina di Challenger ha studiato alla Columbia University di New York e ha voluto portare le competenze sviluppate al ciclismo:

“L’idea è quella di poter rilevare dal GPS i dati che possono essere interessanti per la performance nello stesso modo di Google Maps e il tutto può essere gratuito” spiega Brighi.

L’obiettivo è quello di un’applicazione usabile outdoor ma che va, chiaramente, testata indoor per “stressare” l’App e migliorarla ed ecco che Fausto Masnada, professionista dell’Androni Sidermec, Claudio Chiappucci e Miguel Indurain sono stati protagonisti della Challenger Biking Cup a Forlì

“Ho ottenuto la collaborazione di Fausto Masnada – ha spiegato Brighi – perché per sviluppare correttamente l’app serviva il feedback delle persone che usano spesso la bicicletta, chi meglio di un professionista?”

Challenger, infatti, non solo permette di monitorare la performance del ciclista ma anche migliorare in tempo reale la pedalata basandosi su parametri come la potenza.

“La potenza è un parametro fondamentale per l’allenamento, monitorare il battito cardiaco non è più sufficiente in quanto i valori troppo spesso dipendono fattori anche esterni in quanto non direttamente collegato allo sforzo mentre la potenza misura puntualmente quanto spingiamo” commenta Birghi.

Le applicazioni, come le gambe vanno allenate e “testate” ed ecco l’idea della gara:

“Con Chiappucci abbiamo pensato di organizzare una gara per raccogliere fondi per il progetto del Dynamo Camp e così Claudio ha coinvolto anche Miguel Indurain”

Challenger nasce dall’idea di testare l’app e unire i campioni all’appassionato per pedalare assieme senza lo stress del risultato ma per il semplice gusto di pedalare assieme, un bel modo per portare il corridore verso la dimensione del ciclismo 2.0.