Bettiol e la core stability

Bettiol nel 2017 finì in sedia a rotelle!

Bettiol dopo il Circuito di Saitama 2017 finì in sedia a rotelle a causa di un problema alla colonna vertebrale. Si è ripreso con la core stability

Bettiol (fonte pagina twitter)
Bettiol (fonte pagina twitter)

Bettiol ha conquistato un po’ a sorpresa il Giro delle Fiandre guadagnandosi, giustamente, le luci della ribalta. L’azione che ha infiammato i telespettatori a casa e i tanti tifosi italiani presenti sull’arrivo del Fiandre è stata una riscossa del ciclismo italiano oltre che una riscossa per lo stesso Alberto dopo un 2018 difficile.

Naturalmente la vittoria ha portato popolarità a Bettiol e, con la popolarità sono uscite storie e aneddoti personali sul ciclista toscano. La prima a circolare è “merito” di  Jonathan Vaughters che ha reso noto il soprannome “mamma di pasta” affibbiato ad Alberto per la sua passione per la pasta fatta in casa.

La seconda vicenda poco nota l’ha raccontata Bettiol a La Gazzetta dello Sport e riguarda un problema fisico fortunatamente risolto.

Era il 2017 ed il fresco trionfatore del Giro delle Fiandre era in Giappone per un circuito:

“ero a Saitama per il circuito locale quando mi ritrovai in seria a rotelle, non riuscivo più a camminare, tornai a casa con un volo ad hoc organizzato con Alitalia. Tutto era legato a un problema alla colonna vertebrale, in zona sacrale. E’ una cosa che pochissime persone conoscono ma ho i muscoli che stabilizzano il bacino poco sviluppati, ho una sacroileite – ha spiegato Alberto Bettiol. Fortunatamente il team mi ha messo a disposizione degli specialisti e abbiamo trovato la chiave per guarire grazie ad esercizi specifici che di base sono di “core stability. Mi alleno con Leonardo Piepoli. Grazie a un anello sono monitorato 365 giorni l’anno”

Alberto ha iniziato a collaborare con Piepoli prima dell’inconveniente di Saitama, nel 2016:

“Gli allenamenti variano a seconda del momento della stagione senza un programma a lunga scadenza. Dico scherzosamente che Leonardo è uno stalker, non sai mai cosa ti proporrà. Leonardo è sempre molto presente, a qualcuno potrebbe pesare ma per me è quel che ci vuole anche se la mia ragazza è quasi gelosa”

Attualmente Alberto è costantemente monitorato con un apposito “anello” collegato ad una app che raccoglie i parametri vitali e li trasferisce ad uno smartphone collegato allo staff del team così da essere sono osservazione tutti i giorni dell’anno.