Aru contro i critici: voglia di riscatto

Aru voglia di riscatto contro le critiche

Aru al centro di numerose critiche per le sue ultime deludenti stagioni causate da problemi fisici ha voluto dire la sua a La Gazzetta dello Sport

Fabio Aru
Fabio Aru

Aru ha voglia di riscatto, il suo 2019 è stato nettamente sotto le aspettative e fortemente segnato dai problemi fisici che lo hanno tormentato ormai da troppo tempo. Ora è arrivato il momento per pianificare il riscatto in vista della prossima annata sportiva.

Pochi alti e tanti bassi, tanta fatica e poca (o nessuna gloria), tante critiche e pochi complimenti per il sardo che ha trovato nei critici la salita più dura da affrontare. Ragazzi che Fabio Aru non abbia reso secondo le aspettative è certo ma è assolutamente vero che rendere quando non si è al 100% è difficile per una persona normale, figuriamoci per un atleta al vertice del proprio sport.

Il sardo è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport e ha voluto puntualizzare la propria posizione: “ci sono tanti critici, vorrei che mi dicessero in faccia che non tornerò più ad alti livelli” ha spiegato.

E’ chiaro che il primo a non essere contento della cosa è proprio Fabio, chi può pensare il contrario? Eppure sono in tanti gli appassionati di ciclismo (forse poco sportivi!) che non hanno risparmiato critiche feroci e ingenerose al Cavaliere dei quattro mori.

“arrivo da un lungo periodo negativo ma per via di motivazione seria e non facile da individuare – ha spiegato Aru – ad aprile ho subito un intervento di angioplastica dell’arteria iliaca

Fabio ha letteralmente perso due anni e non si è certamente divertito nel raccogliere delusioni e mangiare polvere ma ora vuole prendersi le soddisfazioni che si merita e “zittire così i critici”.

Atleta e campione maturo Fabio si prende le sue responsabilità:

“se davvero mi dovessi rendere conto di non andare più, di far fatica a tenere il passo dei migliori senza dei motivi validi, di non essere in pratica me stesso, allora sarò il primo a prenderne atto”.

Pensare di abbandonare il ciclismo? “la ritengo un’ipotesi fantascientifica, perché so di avere le gambe per stare con i primi”

Insomma alibi zero e responsabilità a mille per il sardo che seppur reduce dall’intervento ha chiuso 14esimo al Tour e “non si chiude in quella classifica per caso”. Alla Vuelta è sopraggiunto un virus che ha debilitato Aru e che “Non è stata una cosa lieve, ma ne sto uscendo”.

Per quel che riguarda la stagione 2020, Aru è stato vago:

“Con l’UAE c’è stato un confronto, normale che ci sia quando le cose non girano. Ancora non so bene il programma del prossimo anno: ci sono i grandi giri e l’Olimpiade, con un percorso adatto alle mie caratteristiche e farò di tutto per meritarmi la convocazione“.