Alessia Piccolo: “la Sky rischia di allontanare il pubblico”

Alessia Piccolo: “con la Sky il ciclismo diventa improponibile”

Alessia Piccolo amministratore delegato del Maglificio Alé, non le manda a dire al Team Sky in una intervista pubblicato su un noto portale di ciclismo

Alessia Piccolo
Alessia Piccolo

Alessia Piccolo, presidente del Team femminile ALÈ, si è così espressa in una intervista a tuttobiciweb.it sulla situazione che sta vivendo il ciclismo mondiale in relazione alla posizione della Sky:

“Se avessi una squadra come quella, che controlla tutto e tutti, rendendo il ciclismo assolutamente soporifero, sarei la prima ad oppormi. Non vorrei mai avere un team che uccide le corse e l’agonismo che fa della preparazione e della tecnica un limite e non un plus del ciclismo. L’immagine che il Tour sta dando del nostro sport è semplicemente imbarazzante”.

Alessia Piccolo ha deciso di gridare il proprio disappunto e la propria preoccupazione per i rischi che non solo la corsa francese ma tutto il movimento sta correndo per via della posizione “dominante” della squadra britannica.

Il marchio Alé è presente lungo le strade del Tour de France 2018 come sponsor tecnico della Groupama Fdj ma Alessia ha ben in mano il timone per condurre il suo team femminile lungo le prove mondiali. Proprio parlando di costituzione del team, la Piccolo ha dichiarato: “io non prenderei mai il meglio del ciclismo mondiale per soffocare di vittorie il movimento perché così facendo ucciderei l’agonismo che è deve essere reale, credibile e sano per mantenere in vita il ciclismo.

“L’approccio che sta avendo in questi anni il Team Sky un po’mi preoccupa: temo che l’idea, sicuramente supportata da un sistema strutturato e molto professionale, di controllo della corsa a tutti i costi, anche a spese della spettacolarità possa far annoiare il pubblico” ha affermato Alessia Piccolo.

La massima dirigente della Alè ha rincarato la dose: “Mi attirerò delle antipatie? Può essere ma spero di far uscire allo scoperto tante persone che la pensano come me. Sono la prima ad andare in bicicletta, faccio le mie corsette con le forze che ho e amo follemente il ciclismo ma con questo metodo il pubblico si allontana dal nostro sport in quanto lo spettacolo offerto è diventato improponibile”.