Adrien Costa: Devo sfruttare questa seconda possibilità

Adrien Costa e la sua seconda vita dopo l’amputazione

Adrien Costa ha raccontato al quotidiano francese L’Equipe la sua nuova vita dopo il terribile incidente che  gli è costato una gamba

Adrien Costa (fonte pagina facebook)
Adrien Costa (fonte pagina facebook)

Adrien Costa ha vestito del team continentale Axeon Hagens Berman nelle stagioni 2016 e 2017 ottenendo risultati assolutamente interessanti salvo poi decidere di ritirarsi dall’attività agonistica per ritrovare gli stimoli che aveva lentamente perso.

Le ultime gare a cui aveva preso parte Adrien furono in Italia nell’aprile 2017 poi uscì un comunicato del team in cui si annunciava la sospensione dell’attività competitiva per il giovane talento americano, qualche mese dopo Costa spiegò che:

 “Non sono ancora pronto per tornare, più ci ho pensato, più mi sono reso conto che non volevo tenere un posto occupato nel team quando perché voleva dire negare a un mio collega di potersi confrontare ad alto livello”.

In un’intervista con L’Equipe , Adrian ha raccontato come gli accadimenti degli ultimi hanno anno segnato in modo indelebile il suo presente e il suo futuro:

“Non so cosa farò in futuro ma sono convinto che mi piacerebbe fare qualcosa che possa aiutare gli altri. Da quando ho smesso di correre nell’aprile del 2017, ho imparato molto su me stesso, mi sono reso conto di quanto fosse disequilibrata una parte di me”.

Gli altri interessi di Costa includevano l’arrampicata, e fu a Mount Conness, in California, nel luglio 2018, che cadde, intrappolando la gamba destra sotto una roccia. Dopo aver richiesto soccorso, Costa è stata trovata da un altro gruppo di scalatori che lo hanno soccorso in attesa delle squadre di soccorso.

Una volta in ospedale, la gamba destra di Adrien Costa fu amputata sotto il ginocchio cambiando la sua vita per sempre.

“Considero ciò che mi è capitato – ha raccontato all’Equipe – come una seconda possibilità e so di avere una grande responsabilità. Ora mi sento più connesso al mondo che mi circonda, naturale e umano, e questo mi ispira a restituire qualcosa di bello e duraturo a questo mondo. Quando ero bloccato tra le rocce, mi sono reso conto che era la tranquillità che mi avrebbe salvato, ero completamente inerme e indifeso.

In seguito, in ospedale, ho visto quella incredibile catena di persone che mi hanno aiutato e che mi hanno permesso di vedere la bellezza della”.

Un evento che avrebbe potuto sconvolgere la vita di un ragazzo così giovane è invece risultato essere una svolta positiva nella sua quotidianità:

“Nemmeno un mese dopo l’incidente, sono andato in palestra, pedalando con una gamba, facendo esercizi di riabilitazione e rafforzando la gamba amputata e gli addominali” ha spiegato Costa.

Costa,  sta studiando all’università, cercando di scoprire cosa gli piacerebbe fare “da grande”:

“Sono attualmente impegnato con i miei studi di psicologia all’Università di Bend, nell’Oregon, dove posso anche allenarmi facendo sollevamento pesi, arrampicata indoor e outdoor, sci e ciclismo, ovviamente. Questa zona è stupenda, vicina alle montagne, con un ambiente tranquillo.

“Sono sempre più interessato alla psicologia – ha raccontato Costa – avevo iniziato a meditare mentre stavo ancora pedalando e l’idea di poter spingere i limiti fisici sulla bici con il controllo della mente mi ha affascinato ed è stata la meditazione che mi ha fatto capire che il ciclismo professionistico non era un ambiente adatto a me.  Ora sto focalizzando i miei studi su questi elementi cognitivi e spirituali, e leggo molto su questo. Professionalmente non ho ancora maturato una idea precisa su cosa farò, la psicologia è un campo così vasto che ci si perde ma so che mi piacerebbe fare qualcosa che possa aiutare gli altri.

Per ora Costa di dedica al suo arricchimento personale senza dimenticare il suo amore per lo sport e per l’alpinismo in particolare dividendosi tra l’università e le arrampicate ed escursioni che continuano a riempire la sua vita nonostante l’amputazione dell’arto.