Addio a Ilaria Rinaldi giovane ciclista

Addio a Ilaria Rinaldi, noi non ci accodiamo alle polemiche!

Addio a Ilaria Rinaldi, noi la ricordiamo semplice e sorridente come era evitando le polemiche che impazzano su alcuni siti internet e social network

Addio a Ilaria Rinaldi
Addio a Ilaria Rinaldi (fonte: http://www.langolodelpirata.it/)

Addio a Ilaria Rinaldi, la giovane ciclista (appena 33 anni) di Castelfiorentino trovata morta in casa a Pasquetta dal padre Domenico. Leggendo sui siti di ciclismo sul web in tanti stanno iniziando la solita caccia alle streghe sui “vizi” che il nostro sport avrebbe da sempre nel DNA. Qualcuno sui social network ha anche attaccato la nostra “omissione” su una squalifica per doping della giovane atleta.
A noi francamente di fronte a una tragedia come quella che ha colpito la famiglia Rinaldi non ci interessa parlare di doping ma solo di dare il giusto addio a Ilaria Rinaldi che come ogni persona può aver commesso degli errori accanto a tante cose belle.

“Alzi la mano chi è senza peccato” lo disse qualcuno di più grande di tutti e noi non vogliamo parlare di peccati o di virtù ma solo dare il nostro saluto al sorriso e alla chioma bionda di Ilaria.

“Ciao Ilaria, con la tua bici hai regalato sorrisi ed allegria” sono state le parole di Don Alessandro Lombardi nell’omelia per ricordare l’ex campionessa italiana di ciclocross.

Ieri, nella chiesa di Santa Verdiana, si è celebrato il funerale di Ilaria Rinaldi, e le belle parole di Don Alessandro devono essere di conforto per gli amanti del ciclismo e le persone care di Ilaria: “Ogni attività sportiva  richiede doti umane di fondo, senza le quali lo sport si ridurrebbe ad un semplice sforzo e ad una discutibile manifestazione di potenza fisica. Con l’anima, Ilaria sulle due ruote ha portato allegria e sorrisi, creando i legami più significativi della sua vita”.

“Ha vinto fin da ragazzina – continua nell’omelia il prete – Babbo Domenico l’ha indirizzata, non le ha mai fatto mancare il suo appoggio. Grinta sui pedali, fragilità dentro sé Ilaria era così, perché grinta e fragilità vanno sempre a braccetto”.

In fondo la vita è come lo sport, “ciò che capita in gara può accadere ogni giorno. Chi fa sport sa che esistono gli infortuni che siano un acciacco, uno sprint partito con il piede sbagliato, un catena saltata. Ecco, la gomitata inattesa o il chiodo, beh… fanno parte del percorso di ognuno” ha ricordato Don Alessandro in un parallelismo con la prematura scomparsa del capitano della Fiorentina Davide Astori.